gli animatori lo hanno visto così :    BENE

                                                       COSI’-COSI’

                                                       MALE                                                 

 

MAR NERO

 

 

DOM

pom

DOM

sera

MAR

MER

GIO

VEN

 

 

fai click  QUI per vedere le critiche dei film precedenti

 

roberta braccio

domenica pomeriggio

Con occhio sobrio e rispettoso, una storia di affetti che, malgrado gli algidi panorami esterni, riscalda il cuore. Nell’insofferenza di Gemma c’è tutto il disagio della vecchiaia, negli occhi tristi di Angela tutta la disperata nostalgia di una famiglia lontana. Una piccola storia privata in cui due cuori congelati si incontrano e si scoprono simili e  ugualmente assetati d’affetto.

giulio martini

domenica sera

Finalmente al Cinema ( a Teatro ci sono adesso  2 spettacoli a riguardo) una storia sull'incredibile esercito di donne dell'Est che ci hanno - utilmente - invaso, per sostenere il nostro traballante sistema di assistenza domiciliare.

Pellicola pulita ed efficace, con due interpreti ben scelte, cui tanti "esordienti" nostrani cervellotici e narcisisti potrebbero - utilmente - ispirarsi.

angelo sabbadini

martedì sera

Federico Bondi, aspetto da studente universitario e determinazione da regista consumato, per il suo passaggio al lungometraggio sceglie di raccontare l'incontro tra due emarginazioni. Fin qui niente di nuovo ma a commuovere è la  rigorosa ricerca stilistica di una forma cinematografica scabra in grado di recepire le vibrazioni interiori delle ispirate protagoniste: Ilara Occhini e Dorotheea Petre.

carlo caspani

mercoledì sera

Quasi esordio di pregio per una storia sospesa tra Firenze e il Danubio, apparentemente minimalista, con due donne di età, nazione e cultura diverse che si scontrano, si incontrano, si trovano. Come è giusto che sia.

marco massara

giovedì sera

Alla sua opera di esordio Federico Bondi ha il coraggio e l’onestà di partire da un fatto ‘privato’ per parlare, con consistenza di personaggi ed eventi, di temi profondi, universali ed attuali. Con una grande economia di messa in scena ma con una invidiabile efficacia di comunicazione e

senza abbandonarsi all’atmosfera da “lieta favola”, sa aprire cuore ed inquadrature alla speranza senza dimenticare di sottolineare le difficoltà oggettive della integrazione. Ci regala uno straordinario momento di comunicazione quando Gemma (‘chapeau’ signora Occhini !!!) ed il padre di Angela ‘si capiscono’ utilizzando i brandelli assonanti  delle frasi che ognuno dice nella propria lingua.

giorgio brambilla

venerdì sera

Mar Nero affianca una prima parte di assoluto realismo ad una seconda maggiormente simbolica; il passaggio è segnato dal rasoio elettrico che “richiama” la sua padrona e sollecita il viaggio in Romania che produrrà nella vita di Gemma, Angela e sua sorella un passo avanti verso un'esistenza migliore, anche se non perfetta.

Il testo dispone i segni visivi e sonori con parsimonia, conferendo loro una densità particolare. Utilizza sapientemente la camera a mano ma non teme i fuoricampo, i silenzi, la stasi apparente. Non sente il bisogno di esplicitare tutto subito: chiede allo spettatore la pazienza di aspettare a capire quel che accade - come nel caso degli spostamenti di Adrian-, e l'intraprendenza di riempire i vuoti che lascia. Mette in scena lo strepitoso dialogo di Gemma con il padre di Angela, nel quale non sono le parole a comunicare. Un regista così essenziale ed efficace nella sua opera prima è davvero una sorpresa gradita.

francesco rizzo

nota critica

svincolata dalla

proiezione del

sabato che non

era stata ancora attivata

la nascita di un'amicizia fra due donne distanti per età, cultura, ruolo raccontata con pudore e sensibilità. nascondendo (immagini, voci, informazioni per lo spettatore) invece di mostrare. o nascondendo in attesa di mostrare. eppure indagando benissimo luci e ombre, segreti e dolori delle due protagoniste, filmate, per buona parte della pellicola, in una ordinaria quotidianità. succede poco, eppure succede moltissimo: avvicinamenti, atriti, ricordi, confidenze, palpiti. vita. almeno una scena splendida: gemma che sente il rumore del rasoio del marito, acceso nell'armadietto, lo prende, lo pulisce, lo dona ad angela. un suono famigliare, che il lutto rende un dolore atroce, diventa possibilità per una nuova vita.