gli
animatori lo hanno visto così : BENE
COSI’-COSI’
MALE
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MILK |
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DOM pom |
DOM sera |
MAR |
MER |
GIO |
VEN |
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precedenti
roberta
braccio |
domenica
pomeriggio |
Attualissimo – mai come di questi tempi le minoranze e i
diversi sono il |
giulio
martini |
domenica
sera |
Film "militante", ma con garbo e senza enfasi anche
se un pò ripetitivo e di scarsa tensione drammatica. Se non lo faceva Hollywwod, dove il mondo gay ha un grande peso
specifico, non poteva raccontarlo nessun' altra Centrale del Cinema. E lo ha fatto puntando sui primi
martiri. |
angelo
sabbadini |
martedì
sera |
Gus Van Sant nella gaia vicenda del film
abbandona inopinatamente il suo abituale stile espressivo e si confronta con
il grande pubblico utilizzando un linguaggio mainstream che scontenta non
poco i suoi numerosi aficionados. È fortunatamente salvato da un ispirato
Sean Penn che da solo vale la visione del film. |
carlo
caspani |
mercoledì
sera |
Lo stile classico del biopic secondo Gus Van Sant: la "gay
Frisco" del 1978 con un fenomenale Sean Penn e una storia segnata dalla
diversità, dal presagio di morte, ma anche dalla tenerezza e da tanto, mai
troppo, impegno civile:necessario, ora come allora. |
marco
massara |
giovedì
sera |
I film ‘liberal’ made in
USA hanno la caratteristica comune di reiterare la comunicazione e al tempo
stesso di creare una empatia nei confronti dei protagonisti, con una
uniformità di stile che a partire da “Fragole e sangue” (film di
formazione dei ‘cineforumisti’ della mia generazione) , passando
per “BOB Roberts” (questa settimana la notizia della separazione
Robbins-Sarandon raddoppia il lutto per la comparsa del grande Eric Rohmer),
arriva ai necessari ma petulanti film-inchiesta di Michael Moore. Nel caso di ‘Milk’ il primo
fattore spesso va a danneggiare il ritmo e l’incisività e per il
secondo rischia di incontrare oggettive difficoltà ad instaurarsi per lo
spettatore eterosessuale. Tuttavia l’intelligente struttura a flashback imperniata sulla registrazione-testamento
di Harvey Milk che ne testimonia il
sacrificio e le difficoltà, l’eccellente ricostruzione storica e la superba interpretazione di Sean Penn
portano l’ago della bilancia (di
poco) sul settore verde. |
giorgio
brambilla |
venerdì
sera |
Con Milk Gus Van Sant ci offre il
ritratto di un normale uomo eccezionale,
riuscendo ad evitare tanto la retorica agiografica (tranne forse un po' nel
finale) quanto le provocazioni inutili. Sviscerando a fondo un problema
particolare, cioè i diritti degli omosessuali, fa un discorso che vale in
generale, per tutti casi in cui si rifiuta l'altro semplicemente perché
spaventa per la sua diversità. Anche a livello di linguaggio cinematografico
risulta equilibrato, comprensibile al grande pubblico senza essere banale.
Forse non è proprio un capolavoro, ma
è cinema intelligentemente impegnato. E Sean Penn l'oscar se l'è proprio
meritato. |