gli animatori lo hanno visto così :         BENE

                                                            COSI’-COSI’

                                                            MALE

                                                

PAPER  MOON

 

 

DOM pom

DOM sera

MAR

MER

GIO

VEN

 

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matteo mazza

domenica pomeriggio

Nella migliore tradizione picara, Paper Moon è una commedia che ha come protagonista una ragazzina che insegna, a distanza di anni, cosa vuol dire recitare. Un bianco e nero che accende i contrasti (soprattutto nella faccia accartocciata della bambina quando resta senza assi nella manica) e una complicità naturale padre/figlia. Fanno da sfondo i poveri che camminano lungo la Route 66 che, vicino ai ricchi ingioiellati, sembrano ancora più vivi (i primi) e i buoni troppo buoni che si slavano sulle rughe dei cattivi troppo cattivi. Per chi è picaro, l'unica casa è il genere umano e i pochi affetti sono quelli per cui vale lasciare tutto.

giulio martini

domenica sera

 la storia del Giamburrasca americano che supera il maestro in abilità, determinazione ed astuzia, regge al trascorrere del tempo. Ma - alla distanza- si evidenziano alcuni tratti, che all'epoca erano forse meno vistosi: la disperata
voglia di avere un "padre"( per quanto truffaldino e amorale, cioè diverso da Roosevelt ), la desolazione assoluta della provincia americana, depressa fuori e dentro, stile da "comica " della recitazione, nelle fogge, nelle abbigliamenti, per cui il film diventa una affettuosa e nsotalgica presa in giro dei film "gangster" anni '30, raccontato da e per ragazzini impertinenti.

angelo sabbadini

martedì sera

Saranno i nostri tempi grami ma é il contesto desolato a emergere oggi nella perfetta operina di Peter Bogdanovich. Al di là dei personaggi stranoti e ancora ricchi di appeal gli sguardi dei visionari del Bazin si appuntano sugli spazi fotografati secondo la lezione magistrale di Walker Evans. Cascine fatiscenti, strade polverose, cittadine semideserte non servono solo da contrappunto alle vicende del bellimbusto Moses Pray ma emergono di luce propria sotto l'occhio in bianco e nero di Laszlo Kovacs.

carlo caspani

mercoledì sera 

Le serate baziniane d'epoca offrono l'occasione per un "come eravamo"
del gusto cinematografico, filtrato dal ricordo e dal fatto che, come in questo caso, all'uscita del film eravamo ragazzini digiuni di cinema e di esperienze. Bogdanovich, regista coi numeri che poi si è perso per strada, qui racconta con efficacia le strade d'America e la storia recente del Grande Paese in una commedia slapstick tra padre e figlia: bronci, faccette e un bel torzolone inespressivo (o'Neal) reduce da una epocale "Love Story" e destinato a essere "bambolotto di lusso" tra le mani del buratinaio Kubrick in "Barry Lyndon".Altri tempi, altri ritmi di racconto, grande cura del dettaglio e
atmosfere tra Hopper e il vaudeville.

marco massara

giovedì sera

L’auto, la radio,le tappe, la strada, la sfida: c’è tutta l’essenza dell’American way of life a cavallo della grande depressione. Una storia che sembra sempre stia per concludersi , ma che invece è altrettanto rapida nel ripartire. Tatum O’Neil travalica gli stilemi dell’infanzia per proiettarsi, moderno cappuccetto rosso,  in tutti gli atteggiamenti della donna vissuta che preferisce la seduzione dell’avventura alla consolante routine del vivere da nipotina sfortunata. In un bianco e nero da sogno.
giorgio brambilla venerdì sera questa settimana giorgio è stato sostituito da giulio