gli
animatori lo hanno visto così :
BENE
COSI’-COSI’
MALE
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A SIMPLE LIFE |
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DOM pom |
DOM sera |
MAR |
MER |
GIO |
VEN |
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dei film precedenti
roberta braccio |
domenica pomeriggio |
non solo il cinema ha sdoganato la vecchiaia, ma il pubblico sembra accettarne finalmente non solo la veste irrivente e ironica alla "Vuoti a rendere", ma anche un aspetto più reale, più duro e sensibile come A simple life o Amour. merito, anche, di una grande sensibilitù da parte della regista che amalgama bene il reale (di cui tutti abbiamo un po' paura) con una sceneggiatura solida ed emozionante. I valori sono semplici, come lo sono certe vite, ma forse proprio per questo sono destinate ad essere emplari. film come questi mettono in gioco il cuore e muovono domande scomode ma necessarie. |
giulio martini |
domenica sera |
ultimo tratto della vita "non
spericolata" di una delle innumerevoli tate&badanti&cameriere su cui si
concentra molto cinema odierno. Ma la differenza rispetto a tutti gli
altri prodotti europei ed delle Amerche la fanno la cortesia del tratto
narrativo, la sincerita' del racconto, il tripudio di piattie di pranzi
conditi di aiutoironia e persino un gentile attacco al mondo del cinema facendo un film. Si dica pure che il cinema orientale risulta molto lento. Ma contro lo stress americano evviva lo "slow movie" asiatico ! P.S. Cfr.il super/premiato "AMOUR". |
angelo sabbadini |
martedì sera |
Nella variegata produzione di Hong Kong il lineare film di Ann Hui si distingue per alcuni tratti assolutamente originali: la vibratile trattazione di tematiche afferenti alla condizione dell'anziano (la casa di cura, la malattia) e la scelta delle location in una regione di Hong Kong mai sfiorata dalle onnipresenti cineprese. Ne risulta un'opera significativa in cui una parte del pubblico con originalità riconosce la presenza di quei caratteri di denuncia che costituiscono la cifra della prima produzione della bravissima cineasta. |
carlo caspani |
mercoledì sera |
Una produzione insolita,
"occidentale" o quanto meno universale nel racconto di una vita semplice, ma non da poco, colta nel suo declinare tra vecchiaia e malattia. A lenire gli oltraggi del tempo, un rapporto madre/figlio "per scelta" e non per carne, fatto di piccoli dettagli e gesti di una semplicità e di un affetto commoventi. Ancora una volta la Cina è più vicina di quanto pensiamo, almeno sul versante del cuore e dell'Arte. |
marco massara |
giovedì sera |
questa settimaa marco è stato sostituito da giulio |
giorgio brambilla | venerdì sera | Una vita semplice e riservata, passata a servire gli altri e a conquistarne l'affetto e il rispetto, ritratta da un film semplice e pudico, che lascia fuori campo tutti gli avvenimenti che potrebbero spingere sull'acceleratore del melodramma, a partire dal suo primo attacco di cuore della protagonista. Un'opera che mostra lo squallore del luogo dove Ah Tao va a vivere ma si sofferma soprattutto sulla dimensione umana della situazione, evidenziando come questa donna viva con dignità l'ultimo periodo della sua vita. Mostra come riesca a toccare tutti quelli che la circondano, a partire dal suo “figlioccio”, che le assomiglia più che alla sua vera madre, al punto da essere scambiato per un autista di taxi o riparatore di caldaie, nonostante faccia parte del dorato mondo del cinema. Ritrae un'umanità con tutti i suoi limiti, in mezzo alla quale la protagonista si distingue per la sua dolce umiltà e la fiera dignità di chi sa servire mantenendo la propria libertà e i propri valori. Una piccola grande donna ricordata, da chi l'ha molto amata, attraverso un piccolo grande film |