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gli
animatori lo hanno visto così :
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UOMINI CHE ODIANO LE DONNE |
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DOM pom |
DOM sera |
MAR |
MER |
GIO |
VEN |
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precedenti
roberta
braccio |
domenica
pomeriggio |
Chi non ha mai letto la trilogia troverà l’ingranaggio di
questo poliziesco fin |
giulio
martini |
domenica
sera |
Premessa: non mi confronto con il libro.
E' un film professionamente ben conferzionato, dove si usa a dovere lo
sconosciuto paesaggio svedese e si valorizzano attori ignoti. La trama ha una sua forza, ed è l' ossatura
dello spettacolo, anche se sfrutta i luoghi comunissimi del genere ( molti
personaggi con un passato oscuro o pieno di segreti, il doppio e il sosia, il
depistaggio continuo...). La tesi di fondo è che il sadomasochismo
maschilista e stupratore è l'anticamera o la faccia privata del
nazismo, cioè del capitalismo feroce. La formula narrativa più insistita è quella
dell' "investigatore / investigato" e del "ricercatore/
ricercato". Ossessiva la presenza dii foto/ video e degli
archivi cartacei ed elettronici. Ma la cronaca ci dice che omai è
così... Così come la cronaca - non solo svedese - ci conferma che
fare del giornalismo
d'inchiesta ormai è sinonimo di eroismo e di pericolo garantito. |
angelo
sabbadini |
martedì
sera |
Lo sconosciuto regista danese N.A. Oplev si è
provato a tradurre al cinema il celeberrimo romanzone fiume del defunto Stieg
Larsson. Ci è riuscito con mestiere tenendosi ben stretto al genere thriller
e sacrificando con nordico pragmatismo lo sfondo del librone che rimane opaco
e solo accennato. Ne è risultato uno spettacolare Bignami che svolge con
onestà la sua funzione divulgativa e punta ad accontentare lo spettatore meno
pretenzioso. |
carlo
caspani |
mercoledì
sera |
Condensato ristretto del primo tomo della trilogia di Stieg
Larsson, |
fabio de
girolamo |
giovedì
sera |
La ricerca della verità passa attraverso
le parole, i testi scritti o i dati che il giornalista raccoglie e analizza
nel suo lavoro ma che potrebbero anche essere contraffatti (affaire
Wesselstrom). Oppure passa attraverso l’attenta analisi di immagini,
che possono contenere più indizi di quanto non appaia a prima vista, ma
possono anche risultare ambigue (affaire Harriet Vanger). Poi, però,
c’è la Rete, che può dare a chi la sa usare un occhio ubiquo, uno
sguardo “divino” per guardare direttamente dentro le cose. Effettivamente c’è da lavorare un
po’ di fantasia per riuscire a scovare dei percorsi tematici di un
qualche interesse. D’altro canto, di fronte a un palese caso di
cinema-merchandising come questo, caricato sulla penna dorata di Stieg
Larsson, bisogna accontentarsi… |
giorgio
brambilla |
venerdì
sera |
Strano posto la Svezia! Sembra che tutti
vogliano picchiarti, violentarti o ucciderti. E allora tu diventi violento a
tua volta, perchè non ce la fai più. E pensare che per avere una cameretta con il tuo pc e un salottino per
gli ospiti basterebbe andare in galera. Il film di Oplev può vantare l'ottima recitazione
Noomi Rapace e un soggetto “giallo” interessante, ma non convince
del tutto. Mette in scena un male pervasivo, terribile nella sua banalità, ma
non predispone per un tema così ingombrante lo sviluppo drammaturgico che
merita. Dice che pulsioni sessuali e mania di onnipotenza vanno a braccetto
con nazismo e capitalismo (!), ma non ci spiega bene perché. E poi persino io
ho capito che il cattivo era quello che ostentava amicizia per
l'investigatore... |