gli
animatori lo hanno visto così : BENE
COSI’-COSI’
MALE
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LA VITA E’ MERAVIGLIOSA |
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DOM pom |
DOM sera |
MAR |
MER |
GIO |
VEN |
SAB |
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precedenti
riccardo
moretti |
domenica
pomeriggio |
Che straordinario narratore era Frank Capra! Celebrazione del
sogno americano decantato nel corso di tutta la carriera, questo lontano film
del '46 ci ricorda quanto la vita sia meravigliosa (meravigliosa e basta:
perché la vita non è una "cosa", vero Vanzina?). Certo che... Per
trovare un messaggio di speranza e ottimismo, dobbiamo recuperare un film
vecchio di 60 anni... Vale la pena domandarsi quale direzione il cinema abbia
preso da un po' di tempo a questa parte. E con lui, forse anche il mondo
intero. |
giulio
martini |
domenica
sera |
Classico film natalizio snobbato è da vedere - perciò - a Pasqua.
Si noti - en passant- quante migliaia di scene sono state dedicate
nelle pellicole al 25 Dicembre e quanto rare sono quelle pasquali… Temi finanziari spiegati ( intelligentemente e coraggiosamente )
al popolo, con evidente intento civile se non politico. Attorno all’immagine ricorrente del possibile
annegamento-fallimento ( nel ghiaccio da bambini, al ballo, dal ponte...) c'è
sempre un angelo che sa cosa vuol dire "I care". Non c'è dubbio: il siculo-americano Frank Capra è l'esatto
contrario, antidepressivo,
del suo angosciato conterraneo Pirandello. |
angelo
sabbadini |
martedì
sera |
Mentre Capra snocciola la sua magistrale fiaba
consolatoria in sala cresce il desiderio di panettone e di presepe e qualcuno
concitato contatta i parenti stretti per il cenone.e nella fluidità della
visione sono i dettagli a fare da protagonisti: Alberto Sordi che doppia il
tassista Frank Fayden o l'Altissimo che ha la voce del bravo Cesare Polacco,
indimenticato ispettore Rock alle prese con la brillantina Linetti. Buon
Natale! |
carlo
caspani |
mercoledì
sera |
Sulle pagine di storia sacra del cinema non si discute, per quanto
abusate e logorate da innumerevoli passaggi natalizi televisivi. |
marco
massara |
giovedì
sera |
Quando sullo schermo compare
l’angelo di seconda categoria Clarence (anche lassù ‘nessuno è
perfetto’) il pubblico in sala è
stato come percorso da una scarica elettrica. E da quel momento il film che aveva
accumulato rinunce, ingiustizie e fallimenti comincia ad ricostruire il suo
fragile equilibrio finale. Capra
sapeva bene almeno due cose: che abbiamo un disperato bisogno di storie
(“Big Fish” insegna) e di abbandonarci al sogno che il cinema ci
offre; che il mondo non è per sempre dei George Bailey, ma piuttosto di una
maggioranza di Henry Potter (!), ma che sognarlo non è peccato. E quanto cinema successivo è evocato !:
“il ponte di Remagen” (citato dalla voce fuori campo che spiega
chi ha fatto cosa in guerra), “Dr. Jekyll e Mr. Hyde (la scenata di
George a casa mentre tutti preparano la notte di Natale),
“Pinocchio” (Bedford Falls trasformata in una Potterville da
paese dei balocchi), “Sei gradi di separazione” (le relazioni
interrotte dalla ‘non esistenza’ di George), “Poveri ma
belli”, fino quasi all’
“invasione degli ultracorpi” per il gelo con cui in ‘non
George’ è trattato da amici e
parenti. Mr. Capra aveva capito perfettamente la
regola del suo predecessore D.W.Griffith: ”fate che ridano, che
piangano che aspettino….) ; c’è tutto il cinema in quei tre
verbi. Thank you for
the wings, dear Frank ! |
giorgio
brambilla |
venerdì
sera |
La vita è meravigliosa viene comunemente ritenuto un film
“natalizio”, grondante buoni sentimenti e ingenuo ottimismo. In realtà è un'opera
molto più “pasquale”, dura, che mostra quanto si debba
sacrificare un uomo che voglia davvero prendersi a cuore il suo prossimo. Capra
ha posto i propri concittadini, che dovevano ricominciare dopo una guerra
mondiale, di fronte a una scelta: meglio un capitalismo spietato e aggressivo
alla Henry Potter (sic!), o uno più solidale, attento alle esigenze di
persone forse poco intraprendenti, ma pur sempre meritevoli di una vita
decente? L’opzione del regista è chiara, nonostante l'elevato prezzo da
pagare, in termini di denaro, sicurezza e benessere, la renda così difficile
da fare e da portare avanti giorno
dopo giorno. E vien proprio da condividerla, anche se si sa che la casa che
ha prodotto il film è fallita immediatamente dopo. Aiuta a convincere anche
la forma narrativa, non troppo raffinata ma neanche banale, quasi sempre in
flashback (dal punto di vista di Dio, nientemeno) o in un tempo ipotetico.
L'idea dell'angelo “di seconda classe” poi, e la sua faccia, sono
impagabili. |
francesco
rizzo |
sabato
sera |
meravigliosa la vita di george bailey: voleva laurearsi,
costruire case, magari pure andare in guerra e invece, per destino o
scelte d'altri, resta inchiodato a casa. e anche se un angelo gli
dimostra che senza di lui non sarebbe fiorito un paese-simbolo
dell'america di provincia, solidale e operosa (per antidoto
riguardatevi 'pleasentville', di gary ross...), il corvo-potter che
tutto vuol comperare non verrà sconfitto. la brava gente balla sempre
sull'orlo: come george e la sua futura moglie quando sotto di loro si
spalanca una piscina. favola sì, ma dall'anima nera. |