UOMINI CHE ODIANO LE DONNE
Buongiorno.
Ho assistito alla proiezione di "uomini che odiano le donne".
Il mio voto è 2.
Trovo che si tratti di un giallo banale con troppa violenza gratuita. Non ho
letto il libro, e non so se la colpa è dell'autore o del regista, ma il film mi
ha disgustato.
La domanda che mi sono posta oggi (e anche anche - per motivi diversi - in una
passata edizione per "una top model nel mio letto" ) è:
che senso ha proporre in un cineforum un film che - a mio avviso - non offre
nessun aggancio per una discussione se non per condannare l'escalation di
violenza e brutalità del cinema odierno?
Scusate lo sfogo.
Teresa Basellini
LA FELICITA' PORTA FORTUNA
Film noioso, solo verso la fine accettabile. Poppy la
protagonista del film è sempre allegra in modo innaturale.
Mi sembra molto improbabile e pericoloso il suo incontro con il barbone e quasi
provocatorio il suo rapporto con
l'istruttore di guida.Non mi è piaciuto. Sedie scomodissime.
Aurelia Basellini
GRAN TORINO
voto: 6
Mi sembra un film molto sopravvalutato, d'altra parte Eastwood non è solo il
regista di grandi film quali "Mistic river" e "Lettere da Iwo Jima", ma anche di
prove deludenti quali "Flags of our fathers" e, appunto, questo "Gran Torino".
Che parte, secondo me, non come film sul razzismo, ma come film sulla solitudine
della vecchiaia. Infatti l'anziano protagonista nelle scene iniziali è veramente
solo contro tutti, parenti e vicini "extracomunitari", ma in particolare contro
i propri familiari. In seguito purtroppo il film scade inesorabilmente nel
cliché "il buono contro i cattivi", oppure "alla ricerca del degno figlio", con
situazioni del tutto scontate e allo stesso tempo improbabili (il vecchio che
tiene in scacco la banda di teppisti, la "extracomunitaria buona" che viene
malmenata dagli "extracomunitari cattivi" ecc.). Fino all'apoteosi finale che in
effetti risulta però abbastanza convincente. Segno che il nostro regista ha
veramente un gran mestiere e riesce comunque a tenere in piedi la baracca.
Negativo invece, e indicatore di una ostinata ricerca del favore del
pubblico, il fatto che venga ripetutamente segnalato che l'eroe ha una malattia
incurabile, e quindi era comunque destinato a morire per cause naturali e in
modo molto meno glorioso: in questo modo si esce dalla sala con la
coscienza a posto anche se a morire nell'ultimo duello all'OK Corral è il buon
americano, decorato in guerra e eroe del lavoro.
Elementi positivi sono la capacità del regista di coinvolgere lo spettatore con
situazioni semplici ed efficaci, la serratezza del racconto e l'alta
professionalità della recitazione.
Crystal 1959
REVOLUTIONARY ROAD
voto: 8
Film straordinario per intensità del racconto e per la qualità della
recitazione. Il soggetto, tratto da un libro che alcuni decenni fa fece parlare
alquanto di sé, è talmente intrigante che merita di essere approfondito con la
lettura, appunto, del libro originale. Anche se la sequenza "visione film >
lettura libro" presenta alcuni problemi (come del resto la sequenza inversa!),
ho apprezzato moltissimo entrambi i lavori. Merito sicuramente dell'autore del
libro e anche del regista, che sostanzialmente trasferisce im modo molto fedele
la storia originaria. Il film comunque si giova sia dei meriti del libro, ovvero
la straordinaria rilevanza dell'argomento attualissimo oggi come alcuni decenni
fa e la notevole introspezione nel carattere dei personaggi, sia delle
possibilità del mezzo cinematografico, con una qualità veramente superlativa
della recitazione (soprattutto della protagonista femminile).
Penso che con questa prova Mendes sia tornato ai livelli del suo precedente
capolavoro, "American Beauty". L'unico difetto che riesco a trovare a
Revolutionary Road (il film) è il fatto che, indubitabilmente, tutti i contenuti
del film sono già presenti nel libro.
Crystal 1959
VALZER CON BASHIR
voto: 6
Ho trovato poco coinvolgente il soggetto (recupero della memoria della propria
partecipazione indiretta a un massacro di palestinesi durante una guerra in
Libano da parte di un intellettuale israeliano) e soprattutto poco convincente
la scelta dell'animazione per un simile argomento. Inoltre la tecnica
volutamente "rudimentale" dell'animazione, per quanto a tratti suggestiva, è
molto penalizzante per la totale inespressività dei protagonisti. Poco
indovinate anche le citazioni di recenti film di guerra americani nelle scene in
cui si cerca di evidenziare la sostanziale estraneità dei giovani soldati
"invasori" alle motivazioni della guerra stessa: sembra evidente, al contrario,
la totale differenza fra le guerre imperialistiche degli USA descritte nei
film/documentari più famosi (dal Vietnam di Full Metal Jacket all'Iraq
di Fahrenheit 9/11) e le guerre di Israele "circondato" da popoli ostili.
Elementi positivi la forte ed evidente partecipazione emotiva dell'autore alle
vicende trattate, l'originalità del taglio oscillante fra autoanalisi
psicoanalitica (esemplificata dalle scene oniriche iniziali) e documentario
storico (esemplificato dai crudi fotogrammi finali tratti da reportage
televisivi dell'epoca), e l'oggettiva suggestività di alcune scene (in
particolare la scena ricorrente dei 3 soldati che emergono dall'acqua del mare,
quasi ambiente primordiale incontaminato=rimozione del ricordo, per andare
incontro ai familiari delle vittime del massacro, simbolo della tragica realtà
della vita vissuta=recupero del pieno ricordo e quindi autocoscienza delle
proprie responsabilità).
Come nota finale vorrei sottolineare le pregevoli caratteristiche della sala di
Via Oxilia, dalla comodità delle poltrone alla ottima qualità audio/video.
Crystal 1959
IL MATRIMONIO DI LORNA
Bello, coinvolgente e ben recitato.
Ottimi i passaggi da una scena
all'altra senza tanti fronzoli, ma che fanno capire quello che è successo
(come lei che mette via i vestiti dopo che hanno ucciso il marito).
Ho trovato molto strano il finale,
troppo irrazionale per un racconto molto logico e senza svolazzi onirici.