ORION    MOVIES

CENTRO FRANCESCANO ARTISTICO ROSETUM

via Pisanello 1

20146 - MILANO

I  COMMENTI  DEL  PUBBLICO

cineforum 2017-2018

le proiezioni

gli animatori

commentano

home

in programma

Fai click QUI per inviarci la tua recensione   (nel messaggio indica se vuoi che l'indirizzo e-mail si pubblicato e a quale proiezione hai partecipato)

Fai click QUI per visualizzare le recensioni dei cicli tematici precedenti



IL FILO NASCOSTO

Amore e professionalità possono creare frizioni ed incomprensioni nella vita di coppia, sino a situazioni di vera e propria incompatibilità.   E'  il caso del protagonista del nostro film che non è solo un grande sarto, ma un vero e proprio artista corteggiato e stimato da una clientela ricca e prestigiosa. I suoi miti sono la bellezza e la perfezione che estrinseca negli abiti che disegna e fa confezionare da una equipe di pazienti ed abilissime lavoranti. Il lavoro assorbe tutte le sue energie fisiche e psichiche: è al vertice della professione e come tutti quelli che raggiungono tale traguardo, dopo la soddisfazione subentra lo stress di dover mantenere tale posizione ed il timore di venir scalzati da possibili nuovi outsider, non appena qualche cliente mostra sintomi di disaffezione: insomma, una vitaccia!
Non è certo un macho, anzi esibisce spesso atteggiamenti femminei e pur corteggiatissimo dalle donne vede in loro più un complemento alle sue creazioni sartoriali che un obbiettivo sessuale.
Questo sino all'irruzione nella sua vita di Alma, vista dapprima solo come modella ideale per le sue sfilate, ma che ben presto lo conquista con la sua bravura, dedizione, indipendenza di giudizio e spiccata personalità.
La perfetta sintonia tra di loro si manifesta nell'orrore che provano nel vedere una loro ricchissima cliente ubriacarsi e strapazzare il magnifico abito confezionato appositamente per lei da Woodcock: all'unisono le tolgono di forza il vestito e qui il grande sarto si sente pienamente compreso e capito da Alma e decide di sposarla. Ben presto però quest'ultima, pur consapevole di essere amata, si rende conto di continuare a rivestire un ruolo subordinato nella scala delle priorità del marito che continua a regolare ogni momento della giornata in funzione dell'attività sartoriale e non accetta alcuna modifica alle sue abitudini quotidiane per non perder mai la concentrazione necessaria al pieno sviluppo della sua creatività. Da qui incomprensioni, sino a sfiorare la rottura del loro rapporto perché Woodcock non è in grado di scegliere tra due interessi contrastanti, entrambi decisivi per vivere pienamente la sua vita di uomo e di artista. Il lavoro è per lui una vera e propria droga e per rompere questa dipendenza dovrebbe fermarsi ed  astenersene per un po' al fine di riacquistare libertà e serenità di giudizio (mi viene in mente la scena di   Trainspotting il bel film del 1996 di Danny Boyle in cui  Mark per uscire dal tunnel dell'eroina  si barrica in camera inchiodando la porta per evitare l'intervento dei genitori a fronte delle sue prevedibili invocazioni di aiuto). Alma  decide per lui ed è qui che regista ed attori danno il meglio di loro stessi rappresentandoci la sua straordinaria, pericolosa e geniale soluzione compresa ed accettata di buon grado da Woodcock; sono scene sostanzialmente mute ma gli sguardi tra i coniugi sono pienamente eloquenti: non ci sono parole idonee a rappresentare sentimenti e pensieri così profondi, intimi ed allo stesso tempo terribili e misteriosi!
franco.  francogarga@gmail.com

_______________________________________________________________________



Lui è un uomo affascinante, ben vestito e sicuro di sé. Lei una semplice cameriera ma smaliziata, visto che aveva già pronto il proprio recapito per farsi contattare. S’incontrano e lei si lascia portare (mi viene da citare De André) "come un ragazzo segue un aquilone". Parla poco, sorride molto, è evidente che è molto lusingata da tanto interesse verso di lei e non intende lasciarsi sfuggire quell'occasione ma si capisce fin dalle prime parole che non è tipo che si fa mettere sotto i piedi. Intuisce fin dall'inizio che deve fare quello che dice lui ma anche che quel tipo di relazione può diventare pericolosa, tanto che gli dice abbastanza presto "qualunque cosa tu deciderai di fare, fallo con delicatezza". È molto attratta da lui, i suoi modi gentili e il suo talento ma ben presto capisce che lo spazio che lei occupa nei suoi pensieri non le basta. Il rischio è quello di fare la fine di tutte le amanti precedenti. Quindi lo provoca, nel tentativo di riuscire ad entrare in una relazione più profonda, e cerca di sfondare quelle barriere di protezione costituite dalla sorella, le routine, le abitudini ossessive; ma lui oppone resistenza. Ai suoi occhi lui si mostra sempre forte, efficiente, perfezionista nel suo lavoro, controllato e controllante e quando lo scopre stanco e debole, dopo un grande sforzo in occasione di una sfilata dei suoi modelli, si rende conto di potere avere lei il controllo della situazione. Deve essere in quel momento che Alma comincia ad elaborare un piano, un diabolico piano che ribalta la dinamica relazionale fino al punto da indurre Reynolds ad accettare di stare male ogni tanto pur di poter continuare a stare con lei.

Interessante film psicologico sulla complessità delle relazioni di coppia. In questo caso si tratta di un uomo molto talentuoso nel suo lavoro, oserei dire la sua arte, ossessionato dall'ideale di perfezione, ancora profondamente innamorato della propria madre che probabilmente aveva una predilezione ed un investimento affettivo totale verso il figlio e che lui non ha mai deluso, ma anche con un ego smisurato che lo rendono profondamente incapace di tollerare le proprie e le altrui fragilità e di entrare in una relazione empatica con le persone che, di fatto, o deve controllare o rifugge.

Vivere con un uomo siffatto per una donna non può che passare attraverso la rinuncia della propria personalità oppure il tentativo di improntare il rapporto di coppia ad una dinamica sadomasochistica in cui il controllo della relazione passa alternativamente dall'uno all'altra. Meglio scappare a gambe levate!

Mimosa - che augura a tutti, con un po' di ritardo, buon inizio di un nuovo anno di Cineforum insieme

 

 

_______________________________________________________________________________

 

Bel film, da molti considerato un capolavoro, ma per me è risultato noioso. L’unico momento piacevole quando, dopo avere sequestrato il vestito alla cicciona sbronza, Renolds e Alma si baciano per strada. Dio mio, finalmente un momento spontaneo in mezzo a tanta insistita rigidità. Ma è stato solo un attimo, un bagliore nell’acqua gelida, e assistere alla storia tra un personaggio così egocentrico, anche se talentuoso, e una finta masochista disposta a così tante angherie pur di salire nella scala sociale non me l’ha fatto apprezzare. L’insistita presenza della musica, di cui molta al pianoforte, ha acuito la cosa (a tale riguardo devo dire che nel dibattito Marco mi ha spiazzato perché ha invece affermato che solitamente è contrario all’uso massiccio della musica ma che qui, invece, ci stava bene). Poi si potrebbe dire che gli tutti gli attori erano bravissimi, la regia impeccabile, come la fotografia e i costumi, ma per me del FILO nascosto il difetto era proprio nella TRAMA.

Chissà, magari non ero in serata.

 

Silente