Locandina italiana Dogman

 

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Italia oggi

DOGMAN

Mercoledì   8.05.2019

Venerdì       11.05.2019

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Scheda a cura di Flavio Acquati

Regia

Matteo Garrone (Roma 15/10/1968)

Filmografia

Terra di mezzo (1996); Ospiti (1998); Estate romana (2000); L’imbalsamatore (2002); Primo amore (2004); Gomorra (2008); Reality (2012); Il racconto dei racconti (2015)

Genere, provenienza e durata

Drammatico, Italia, 100’

Interpreti

Marcello Fonte, Edoardo Pesce, Nunzia Schiano…

Sceneggiatura, Fotografia e Montaggio

M.Garrone, U. Chiti, M. Gaudioso; Nicolaj Bruel; Marco Spoletini

Musica

Michele Braga

 

Marcello ha due grandi amori: la figlia Alida, e i cani che accudisce con la dolcezza di uomo mite e gentile. Il suo negozio di toelettatura, Dogman, è incistato fra un "compro oro" e la sala biliardo-videoteca di un quartiere periferico a bordo del mare, di quelli che esibiscono più apertamente il degrado italiano degli ultimi decenni. L'uomo-simbolo di quel degrado è un bullo locale, l'ex pugile Simone, che intimidisce, taglieggia e umilia i negozianti del quartiere. Con Marcello, Simone ha un rapporto simbiotico come quello dello squalo con il pesce pilota.

Ispirandosi liberamente ad uno dei casi di cronaca più cruenti del nostro passato recente, la vicenda del Canaro della Magliana, Matteo Garrone racconta un'Italia diventata terra di nessuno in cui cane mangia cane, complice l'abbrutimento culturale e sociale che ha allontanato i cittadini non solo dal benessere ma anche dalla solidarietà umana più elementare. Garrone depura la vicenda del Canaro dalla sua componente veramente oscena, ovvero la spettacolarizzazione, arrivando a desaturare la palette di colori con cui dipinge i suoi quadri di desolazione suburbana (meravigliosa la fotografia di Nicolaj Bruel) dei quali sfuma i margini ed evidenzia l'essenza. 

Dogman inizia con il ringhio di un pitbull da combattimento ed il terrore speculare degli altri cani chiusi dentro le gabbie del negozio, enucleando così quelle dinamiche di sopraffazione e sottomissione che sono la regola di vita del quartiere. L'ombra di Simone si staglia gigantesca dietro la porta a vetri del canaro, proiezione gonfia di una paura atavica che con il tempo ha dominato gli animi della gente perbene, non soltanto nei quartieri periferici. 

E lo sguardo smarrito di Marcello in riva al mare, dopo l'ennesima prepotenza subìta, è quello di un Paese che ha preso consapevolezza del proprio status di vittima, e che "tutto questo non lo accetterà più". Ma invece di raccontare un'incazzatura alla Quinto potere, o la vendetta efferata e grottesca in cui le cronache hanno abbondantemente sguazzato, Garrone descrive una quieta rivalsa del tutto priva della valenza pulp che ha reso archetipale, e protagonista di uno storytelling ante litteram, il vero Canaro.

 

(da: Mymovies, Paola Casella)

 

 

“Ho iniziato a lavorare alla sceneggiatura dodici anni fa: nel corso del tempo l’ho ripresa in mano tante volte, cercando di adattarla ai miei cambiamenti. Finalmente, un anno fa, l’incontro con il protagonista del film, Marcello Fonte, con la sua umanità, ha chiarito dentro di me come affrontare una materia così cupa e violenta, e il personaggio che volevo raccontare: un uomo che, nel tentativo di riscattarsi da una vita di umiliazioni, si illude di aver liberato non solo sé stesso, ma anche il proprio quartiere e forse persino il mondo. Che invece rimane sempre uguale, e quasi indifferente”.

 

Dalle “note di regia” di Dogman di Matteo Garrone

 

Dogman vince nel 2018 7 nastri d’argento

e, nel 2019, 9 David di Donatello, tra i quali miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura e miglior fotografia.

Nel 2018 Marcello fonte riceverà il premio come miglior attore protagonista a Cannes e come miglior attore europeo agli European Film Awards.

 

 

Prossimo film: 22/24 maggio HOTEL GAGARIN 2018, 93’