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Il mondo della scuola

La sala professori

Venerdì       11.10.2024

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Regia

Iller Catak

Filmografia

La parola che conta (2019)

Genere

Commedia drammatica

Interpreti

Leonie Benesch (Carla Nowak), Leo Stettnisch (Oskar), Eva Lobau . (Friederike Kuhn), Michael Klammer (Thomas Liebenwerda), Rafael Stachowiak (Milosz Dudek), Anne Kathrin Gummich (Dr. Bettina Böhm), Kathrin Wehlisch (Lore Semnik), Sarah Bauerett (Vanessa König)

Fotografia / montaggio

Judith Kaufmann / Gesa Jager

Musica

Marvin Miller


Locandina italiana La sala professori

                                                                                                                                                                 TRAMA

Quando la nuova insegnante di matematica e di educazione fisica di una seconda media tedesca, Carla Nowak, decide di prendere l'iniziativa per scoprire chi è il responsabile dei furti che si sono verificati nella scuola, lo fa con le migliori intenzioni. Prima su tutte quella di interrompere la prassi degli interrogatori ai danni di studenti innocenti e di liberarli dall'ombra del pregiudizio che grava su di loro. Sa benissimo, perché lo ha visto con i suoi occhi, che, per esempio, anche tra il corpo docente c'è chi non brilla per onestà. E sa benissimo, perché lo insegna in classe, che una tesi ha bisogno di una dimostrazione valida, da condursi passaggio dopo passaggio, altrimenti si finisce nell'ambito dell'opinione, nel relativismo, nell'anarchia. Eppure……..

RASSEGNA STAMPA

Nell'attenta sceneggiatura del regista Ilker Çatak e di Johannes Duncker, si parla dunque di un solo fatto ma di molte conseguenze. Si parla tra le righe di responsabilità personali, di comportamento collettivo e di come, ancora una volta, questi elementi possano non essere accordati tra loro. Si parla, senza retorica, del coraggio che ci vuole a pensare e agire diversamente dal gruppo.
La sala professori fotografa con la giusta drammaticità lo stato di un'istituzione in grossa crisi, esogena e endogena, in cui il rispetto che un tempo era precetto è stato sostituito dal sentimento umorale, per cui all'insegnante si dà retta finché è simpatico, sa intrattenere, non si fa scudo con il suo ruolo, perché allora quello scudo, sebbene di latta, diventa subito il bersaglio del tiro incrociato di alunni e genitori.
Con passo felpato e occhio lucido, sostenuto da una colonna sonora asciutta e perfetta, Çatak segue l'intensa Leonie Benesch affondare nella spirale del tutti contro tutti, senza mai smettere di opporre resistenza, anche solo con lo sguardo, e mantiene saggiamente il film nell'ambito del verosimile, evitando il salto esplicito nella metafora che aveva contraddistinto lo sloveno Class Enemy, ma ottenendo, se possibile, un effetto ancora più raggelante. 

Da Mymovies.it

La moderna pedagogia e la correttezza politica cominciano a creare mostri... La sala professori è il candidato tedesco all'Oscar per il film straniero, in cinquina con lo capitano (per il quale facciamo il tifo) e La zona di interesse (che vincerà, al 99%). È un peccato che non si possa premiarlo, dando tre Oscar invece di uno. Scritto dal regista Ilker Çatak assieme a Johannes Duncker, con le incalzanti musiche di Marvin Miller, si svolge dentro la scuola ma si lascia vedere come un thriller. Ovvio il confronto con altri film "scolastici" come La classe di Cantet o La scuola di Luchetti (ma senza comicità): in realtà ricorda molto Il sospetto di Vinterberg, per come una comunità possa trasformare una vittima in un colpevole. Leonie Benesch è straordinaria: le sue furibonde camminate nei corridoi dell'istituto segnano il ritmo del film, sono - come diceva Truffaut - il compasso che misura il globo terrestre alla ricerca di un'inesistente armonia.

Da Repubblica

La sala professori, candidato tedesco all'Oscar 2024 nella categoria miglior film internazionale, è firmato da Ilker Çatak, quarantenne berlinese di origini turche. Pur essendo un'opera minore rispetto alle altre della cinquina che si giocheranno il premio il prossimo 10 Marzo, è stato indicato da alcuni come l'outsider in grado di spuntarla. Se così fosse sarebbe un delitto: "La sala professori" non ha la statura di vincere un Oscar. Ciò detto, è senza dubbio un film molto interessante, che resta addosso perché parla di come il materiale umano sia qualcosa da maneggiare con immensa cura ed evidenzia quanto la scuola sia lo spaccato che meglio riflette la società.

Da il giornale

La sala professori. Il film di Ilker Çatak, in gara per gli Oscar, racconta l'escalation rocambolesca di un'indagine interna (e illecita) per scoprire l'autore di alcuni furti in una scuola media tedesca e d'improvviso scoppiano il conflitto sociale e l'odio Il finale di Sala professori (che non sarà svelato) ha una statura epica che vale la visione. Questo film - candidato all'Oscar come migliore pellicola straniera - mescola la meridionalità della tragedia greca al nordico rigore tedesco attraverso il portato personale del regista Ilker Çatak di origini turche, nato a Berlino e cresciuto in parte a Istanbul.

Da Il sole-24 ore

Un film di rilevante qualità come "La sala professori" (candidato per la Germania all'Oscar per il miglior film straniero) è incentrato sul mondo della scuola, ma sarebbe triste che venisse relegato ad attrezzo da dibattito riservato alla buona coscienza di presidi e insegnanti. Si tratta piuttosto di un thrilling di caratura hitchcockiana sul leitmotiv del sospetto e un apologo sull'eterogenesi dei fini in cui le contraddizioni della società multietnica implodono a dispetto delle regole democratiche e le migliori intenzioni progressiste: la drammatica pentola a pressione rappresentata dal regista Çatak e lo sceneggiatore Duncker, infatti, potrebbe essere ambientata in qualsiasi società occidentale in cui i conflitti politici e culturali (anche quando esistono i meccanismi per gestirli) e l'invadenza inquisitoria dei social non sociali tendono sempre più spesso a diventare norma quotidiana.

Da Il mattino

La distanza si misura in una stanza. La sala professori, nello specifico, evocata fin dal titolo (anche in versione originale) di un'opera che scandaglia la società scegliendo la missione didattica come metro di giudizio. Valuta in particolare la componente adulta della scuola: da chi la popola e ne è motore - quindi insegnanti e personale non docente - fino alle famiglie degli alunni, che la vivono come sponda della relazione genitoriale.

Da Il giornale di Brescia

(scheda a cura di Marco Massara)

 

Prossimo film “ The holdover”  venerdìì 25 ottobre 2024