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Il mondo della scuola The Holdovers Venerdì 25.10.2024 |
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Regia |
Alexander Payne |
Filmografia |
Downsizing 2017, Nebraska 2013, Paradiso amaro 2011, Sideways 2004 |
Genere |
Commedia drammatica |
Interpreti |
Paul Giamatti (Paul Hunham), Da'Vine Joy Randolph (Mary Lamb), Dominic Sessa (Angus Tully), |
Fotografia / montaggio |
Eigil Bryld Kevin Tent |
Musica |
Mark Orton |
TRAMA
New England 1970, Natale. Nel
prestigioso collegio maschile Barton Academy gli studenti si preparano a
raggiungere i propri genitori per le vacanze. Non tutti però. A rimanere
indietro è Angus Tully, che la madre preferisce lasciare alla Barton per
potersi regalare finalmente la luna di miele con il nuovo marito. Angus è
seccato, scontroso e arrabbiato, soprattutto perché deve trascorrere i giorni
di festa con il prof. Paul Hunham, docente di Storia antica……
RASSEGNA
STAMPA
Nel 2023 torna Alexander Payne, regista-sceneggiatore statunitense classe
1961 vincitore di due Premi Oscar per i copioni dei suoi film “Sideways” (2004)
e “Paradiso amaro” (“The Descendants”, 2011). A sei anni di distanza dal suo
ultimo titolo, “Downsizing” (2017), Payne firma un film potente, ruvido e
toccante. È “The Holdovers. Lezioni di vita”, candidato ai Golden Globe come
miglior film nella categoria commedia e musical, ma anche per l’attore
protagonista Paul Giamatti e l’attrice non protagonista Da’Vine Joy Randolph.
La storia. New England 1970, Natale. Nel prestigioso collegio maschile Barton
Academy gli studenti si preparano a raggiungere i propri genitori per le
vacanze. Non tutti però. A rimanere indietro è Angus Tully, che la madre
preferisce lasciare alla Barton per potersi regalare finalmente la luna di
miele con il nuovo marito. Angus è seccato, scontroso e arrabbiato, soprattutto
perché deve trascorrere i giorni di festa con il prof. Paul Hunham, docente di
Storia antica costretto a presidiare la struttura. Insieme a loro c’è anche la
capo cuoca Mary Lamb, bloccata in un bruciante dolore per la perdita del figlio
ventenne in Vietnam… Con “The Holdovers” Payne firma il suo personale racconto
di formazione sul binario de “L’attimo fuggente” (“Dead Poets Society”,1989),
anche se taglio e tono narrativo sono chiaramente diversi, quasi capovolti. Il
film di Peter Weir aveva un tono drammatico-lirico, un viaggio esistenziale
verso l’età adulta in presenza di un professore atipico, trascinante, John
Keating – l’indimenticato Robin Williams –, che invitava alla rivoluzione
gentile dell’animo con i versi delle poesie di Walt Whitman (“O Captain! My
Captain!”). In “The Holdovers” Payne tratteggia la condizione di tre
solitudini: un professore “bollito”, un ragazzo alla deriva e una cuoca in
lutto. In particolare, Paul Giamatti cesella il personaggio del prof. Hunham
quasi nella stessa traiettoria del prof. Keating, ma sovvertendone lo stile:
via il fascino e il trasporto, calcando invece la mano sul lato goffo e
ammaccato di un docente schiavo della bottiglia. Quando si trova però davanti a
un giovane abbandonato dai suoi cari, prigioniero del suo dolore esistenziale,
il prof. Hunham ha un moto di ribellione: desidera per una volta fare la cosa
giusta, assolvere davvero al suo compito di educatore. Hunham vuole salvare
Angus da un destino di miseria e solitudine. Il docente fa di tutto perché il
ragazzo creda in se stesso, nelle sue capacità brillanti, e (ri)trovi lo
slancio per sperare in un futuro di possibilità. E proprio qui l’opera di Payne
riesce a dare il meglio di sé, componendo un racconto intessuto di solidarietà
e tenerezza, di grande intensità e con chiare striature poetiche. Certo,
ammantato anche da una carica ironica e sarcastica, al limite dell’irriverenza,
con battute fulminanti. “The Holdovers” è un’opera scritta e diretta
magnificamente da Alexander Payne, un racconto dalla cornice tipicamente
americana acuto e stratificato, esaltato al meglio da una recitazione incisiva
e convincente, in testa di Paul Giamatti ma anche dai comprimari Da’Vine Joy
Randolph e l’esordiente Dominic Sessa.
Da CNVF.it
All'incrocio tra L'attimo fuggente e Breakfast Club, The Holdovers
non ha niente di originale o sorprendente, sappiamo subito dove siamo ma sotto
lo sguardo di Alexander Payne questo racconto di formazione, in bilico tra
dramma e commedia, trova tutta la sua singolarità. Girato come un film degli
anni Settanta, con quella grana speciale che non sembra mai finta o presa in
prestito, è un racconto convenzionale ma inatteso quando parla di dolore e di
privilegio, di abbandono e di fallimento, di trasmissione e della famiglia che
ci scegliamo contro quella che ci impone la sorte. Paul Giamatti, attore di
tutti i 'secondi piani,' coltiva l'arte dell'anonimato e rivendica ancora una
volta un ruolo che gioca alla perfezione: valorizzare il partner.
Se in Rock of ages, per citarne uno, era Tom Cruise, è a Dominic Sessa che
questa volta rende servizio. A immagine del suo personaggio, insegnante di
professione, misantropo per natura, Giamatti non fa che 'passare' nel film
servendo la replica a un giovane attore installato nel suo ruolo. Quasi
praticassero discipline diverse, il primo è congelato nelle sue abitudini e
dentro un décor innevato, incapace di muovere un passo fuori dalla
scuola, il secondo incarna tutta la vita davanti e la smania di andare.
Al suo debutto, trova la complessa alchimia di quel passaggio segreto che ci
emancipa dall'infanzia, è un grumo di ingenuità e profondità, forza e
fragilità. Dominic Sessa possiede queste virtù in misura supremamente
cinematografica, senza forzature, mentre cerca una via d'uscita. Si tratta di
vivere per lui e il programma passerà per due momenti contrari, uno stanziale
(la permanenza nel pensionato) e uno itinerante (il viaggio a Boston). A piedi
o in macchina, il film non riserva nessuna sorpresa nel suo intrigo, definito
soprattutto dalla delicatezza e dalla sensibilità della sua messa in scena.
Da Mymovies.it
Alexander Payne torna a imbastire una delle
crepuscolari commedie dolci-amare a lui così congeniali, e con Holdhovers
conquista (in attesa dell'Oscar) numerosi premi fra cui il Golden Globe per
Paul Giamatti, protagonista nei panni del detestabile Paul Hunman, prof. di
lettere classiche in una prestigiosa scuola del New England, frequentata da
viziati rampolli delle classi abbienti. Siamo nell'innevato inverno del 1970,
una cornice d'epoca che - priva com'è di telefonini, pc, internet - avvolge la
vicenda in un' atmosfera senza tempo; ed è proprio all'intrattabile insegnante
che tocca vigilare sugli studenti costretti a rimanere in collegio durante le
vacanze natalizie.
Da La stampa
DICEMBRE 1970. Un professore esigente,
scorbutico e dal bicchiere facile, uno studente brillante, scontroso e orfano
"di fatto", e una cuoca in elaborazione del lutto per il figlio
scomparso in Vietnam. "Rinchiusi" insieme in un prestigioso liceo per
abbienti del New England durante le vacanze natalizie, compensano le rispettive
disfunzionalità in una convivenza agrodolce che sfocia in reciproca guarigione,
ma soprattutto in un perfetto dramedy di formazione a triplice mandata.
Prossimo film”Palazzina LAF” venerdì 8
novembre 2024
(scheda a cura di Marco Massara)