Memento
(Id, 2000)

La critica Il cast

 

Guy Pearce stars as Leonard

 

Leonard Shelby è ossessionato dall'idea di vendicarsi dell'assassino di sua moglie; egli soffre però di una rara forma di amnesia che gli impedisce di ricordare cosa gli è successo 15 minuti prima, dove si trova, dove sta andando o perché, mentre ricorda i momenti felici passati con sua moglie. Il soggetto é tratto da un racconto di Jonathan Nolan, fratello del regista.

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Formidabile...Film sul valore della memoria: chi non ha memoria non ha coscienza, può compiere qualsiasi crimine e tornare a compierlo infinte volte, per sua volontà (come Lenny) o perché manovrato da altri (come Natalie con Lenny)...Ecco perché il particolarissimo montaggio del film costringe lo spettatore ad esercitare la memoria e quindi, più a fondo, a riflettere sull'importanza della memoria...Come già in Following, Christopher Nolan frammenta il tempo del film (il bianco e nero è il passato, il colore è il presente, ma..raccontato dalla fine verso l'inizio) per mostrare una realtà simile ad un puzzle, nella quale è quasi impossibile distinguere vero e falso e trovare punti di riferimento precisi: proprio come Los Angeles, set ideale per questo film, perché perfetto luogo anonimo, strade, case, bar, hotel, negozi, parcheggi, senza nulla di certamente riconoscibile (e non occorre esserci stati: basta aver mangiato pane e telefilm come Agenzia Rockford)...Disseminato di segnali da collegare fra loro, Memento andrebbe scomposto in pezzi da attaccare alla parete, come fa Lenny con il suo poster-guida: oppure, semplicemente, affittato in videocasetta (lo suggerisce anche uno dei tatuaggi di Lenny: "buy film") e rivisto al contrario (che è comunque più interessante di guardare nel verso giusto la terrificante fiction L'ultimo rigore di Sergio Martino, che tutti noi preferivamo all'epoca di L'allenatore nel pallone)...Resta, probabilmente, un film che non si possiede mai fino in fondo, ma io non vorrei fare la fine dell'uomo che "non ricordava nulla per più di due minuti e quindi guardava solo gli spot"...Nota a margine per chi porta tatuaggi: non pensiate di essere diversi da Lenny...Anche voi volete ricordarvi chi siete, no?

Confesso che il regista ha messo a dura prova la mia capacità di
immagazzinare e memorizzare informazioni, sequenze e nessi logici "sulla
distanza breve": se ci voleva sfidare sul terreno delle nostre doti
mnemoniche, con me ci è riuscito. Detto questo, mi colpisce molto
l'impianto narrativo del film: il bianco e nero per raccontare (così mi
pare) un storia che si snoda progressivamente; il colore per una storia che
procede e a ritroso avviluppandosi a un'altra storia ancora (vera? falsa?
specchio confuso della prima?) - quella dell'uomo che non ricordava le cose
appena accadute e della sua moglie angosciata. Il tutto concluso in una
struttura ad anello, che solo alla fine chiarisce la scena d'apertura
saldando strettamente l'ultima sequenza alla prima. Niente male per un
regista quasi esordiente....

Elena&Andrea Amadio

Un  film che non diverte ma obbliga a  pensare.

Cesare Moretti