Memento |
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Leonard Shelby è ossessionato dall'idea di vendicarsi dell'assassino di sua moglie; egli soffre però di una rara forma di amnesia che gli impedisce di ricordare cosa gli è successo 15 minuti prima, dove si trova, dove sta andando o perché, mentre ricorda i momenti felici passati con sua moglie. Il soggetto é tratto da un racconto di Jonathan Nolan, fratello del regista. | |
LE VOSTRE RECENSIONI
Formidabile...Film sul valore della memoria: chi non ha memoria non
ha coscienza, può compiere qualsiasi crimine e tornare a compierlo
infinte volte, per sua volontà (come Lenny) o perché manovrato da
altri (come Natalie con Lenny)...Ecco perché il particolarissimo
montaggio del film costringe lo spettatore ad esercitare la memoria
e quindi, più a fondo, a riflettere sull'importanza della memoria...Come
già in Following, Christopher Nolan frammenta il tempo del
film (il bianco e nero è il passato, il colore è il presente,
ma..raccontato dalla fine verso l'inizio) per mostrare una realtà
simile ad un puzzle, nella quale è quasi impossibile distinguere vero e
falso e trovare punti di riferimento precisi: proprio come Los Angeles,
set ideale per questo film, perché perfetto luogo anonimo, strade,
case, bar, hotel, negozi, parcheggi, senza nulla di certamente
riconoscibile (e non occorre esserci stati: basta aver mangiato pane e
telefilm come Agenzia Rockford)...Disseminato di segnali da
collegare fra loro, Memento andrebbe scomposto in pezzi da
attaccare alla parete, come fa Lenny con il suo poster-guida: oppure,
semplicemente, affittato in videocasetta (lo suggerisce anche uno dei
tatuaggi di Lenny: "buy film") e rivisto al contrario (che è
comunque più interessante di guardare nel verso giusto la terrificante
fiction L'ultimo rigore di Sergio Martino, che tutti noi
preferivamo all'epoca di L'allenatore nel pallone)...Resta,
probabilmente, un film che non si possiede mai fino in fondo, ma io
non vorrei fare la fine dell'uomo che "non ricordava nulla per
più di due minuti e quindi guardava solo gli spot"...Nota a
margine per chi porta tatuaggi: non pensiate di essere diversi da Lenny...Anche
voi volete ricordarvi chi siete, no?
Confesso che il regista ha messo a dura
prova la mia capacità di Un film che non diverte ma obbliga a pensare.
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