ORION    MOVIES

CENTRO FRANCESCANO ARTISTICO ROSETUM

via Pisanello 1

20146 - MILANO

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i commenti del pubblico

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flavio acquati


giulio acquati

Un film provocatorio che passa da una forma ad un altra in maniera interessante. Durante la visione del film assistiamo ad una transizione, da classico film on the road di ricerca, tipica di molti titoli presentati al Sundance film festival, a family movie classico americano con tanto di lieto fine. È un film che ha tutti gli elementi per essere riconosciuto come di spessore, ma che forse, proprio per questa particolare trasformazione strutturale non riesce a convincere completamente lo spettatore.
marco massara                  

C’è poco da fare: questo film piace o irrita (versione soft di “si ama o si odia”). Il motivo è che vuole essere un film  a tesi, con una sceneggiatura rigida, senza negoziazioni tra i poli drammaturgici, con pochi’segni’ (l’unico che ho notato come di un certo peso è quando ‘Captain’ si taglia la barba e sembra rinunciare al nerofumo della scena iniziale). E poi un po’ di contraddizione: alla faccia dello spirito libero di Chomsky, comanda tuttii a bacchetta !

Peccato chiudere il cineforum un po’ sottotono. Immaginatevi un soggetto del genere nelle mani di Wes Anderson !

matteo mazza

carolina papi

Un film che si vorrebbe indipendente ed alternativo, ma che forse è soprattutto l’espressione di un’utopia utile a rafforzare il “sistema” che tanto criticherebbe!
Educare i propri figli secondo i principi in cui si crede è il diritto di qualsiasi genitore, ma sarebbe opportuno non costringerli a scelte di vita estreme che li isolano dal resto della società umana, facendone degli “alieni”, magari anche superiori agli altri, ma pur sempre dei disadattati! Il mito della vita selvaggia richiama quanto già illustrato nel film “Into the wild” e cioè il sostanziale fallimento di un ideale impossibile da raggiungere. Tuttavia, fra i sogni che il cinema americano continua a celebrare, anche quello della vita alternativa ai modelli consumistici di massa deve pur trovare un suo spazio e Matt Ross è stato abile ad infilarcisi per realizzarci il suo film!

giulio papi

Di esperienze di vite alternative nei secoli ce ne sono state parecchie e sono tutte abortite. Questo significa che la via scelta dall’umanità, nella sua evoluzione, è un’altra anche se agli occhi di qualcuno può apparire più artificiale. Così Ben, padre fascinoso ma dai metodi dittatoriali, cerca di far vivere secondo natura la sua famiglia, come fossero selvaggi dell’Amazzonia. A prima vista sembra un’esistenza ideale nella massima libertà in contrapposizione alla vita degli agglomerati cosiddetti civili. Ma malgrado l’affiatamento e l’amore che lega padre e figli, presto nascono i primi problemi. La malattia e la morte della madre li obbliga a venire in contatto con il mondo reale. Il padre idealista, ma persona di buon senso, alla fine si rende conto che il suo proposito non ha sbocchi e decide di far fare ai suoi figli una vita normale