BENVENUTI AL SUD
E' molto difficile giudicare questo film ancora freschi
del ricordo di quello che francese, visto appena l'anno scorso.
Bisio e la Finocchiaro sembrano troppo macchiette, mentre risultano più
piacevoli gli altri attori, protagonisti e non.
Comunque si ride, la location è splendida e non c'è volgarità, cosa sempre rara
nei film comici italiani.
Maria Cristina
Cinquemani ( macri5@fastwebnet.it
)
UOMINI DI DIO
E' un film che mi ha colpito e commosso, anche se avrei
preferito una durata inferiore.
I volti dei nove frati valgono da soli tutta la pellicola e l'atmosfera di
attesa del dramma finale dà quasi un senso di sofferenza.
E' bella la scena della cena finale, ma non mi è sembrata plausibile la scelta
del frate di suonare il Lago dei cigni (avrei capito di più un brano del
Messia).
Comunque quest'anno la scelta dei film finali è stata vincente.
Maria Cristina
Cinquemani ( macri5@fastwebnet.it
)
Sono d'accordo con Martini ... Il titolo originale allarga
lo sguardo, la traduzione stringe il focus.
[domanda .... Chi decide la traduzione del titolo di un film?]
Il film l'ho trovato eccellente ... Accompagna nell'unico viaggio che conta
morte, vita, morte. Attraversa la spiritualità, quella universale, nessuno
escluso .... Gli dei possono avere tanti nomi ma unico è Dio - di tutti.
Il confronto con l'altro ottimo film, Il grande silenzio .... E'n ecessario a
capire come in quest'ultimo, il Viaggio è tutto interiore, prevalentemente
individuale, la comunità monastica è l'unico tramite verso l'ascesi. In Uomini di Dio, la vita dei monaci trascorre in un paese
altro con un popolo diverso ... Il viaggio qui è vissuto nella condivisione
quotidiana dell'alterità fraterna .... Una fratellanza fatta talvolta di
violenza e brutalità, di morte ma anche di luce, sguardi smarriti, sorrisi
consolatori ...
Quell'ultima cena ... E' grazia pura ... Un inno divino!
Nei buoni film a forte contenuto spirituale (così come nella vita) la natura è
sempre la grande musa, il nutrimento, la madre consolatrice, le sue stagioni
segnano il tempo dell'andare .... .
Darei un bel dieci!
Anche per quest'anno ringrazio tutti coloro della comunità cinecircolo
che a vario titolo hanno contribuito a farci crescere attraverso il cinema.
Un abbraccio di luce e al prossimo giro .....!
rita ferrandi
ferrandi.rita@fastwebnet.it
TRA LE NUVOLE
E' un film piacevole e originale, che affronta con mano
leggera la terribile realtà dei licenziamenti e ci presenta i fatti come delle
riprese di tipo giornalistico, senza giudizi su chi si incarica di compiere tale
compito.
La cosa che ho trovato più interessante è proprio questa scelta di non dare
giudizi morali, ma di mostrare come le conseguenze drammatiche (vedi il suicidio
di una licenziata) possono intaccare le certezze di chi, per fare carriera, non
ha esitato ad accettare un lavoro così poco etico.
Bravi anche gli attori e, come sempre in Reitman, bella la colonna sonora.
Maria Cristina
Cinquemani ( macri5@fastwebnet.it
)
VOGLIAMO VIVERE !
Molto bello questo vecchio film, di cui non avevo mai
sentito parlare: film vecchio ma che non dimostra i suoi anni ed è tuttora
godibilissimo.
L'azione è incalzante, il ritmo serrato e spesso si fa fatica a non perdere le
battute.
Si ride ma non solo: il genio c'è e si vede.
Maria Cristina
Cinquemani ( macri5@fastwebnet.it
)
ROSEMARY'S BABY - FIOCCO ROSSO A NEW YORK
Non amo i film horror, ma ho sempre trovato geniale questa
pellicola di Polanski, così inquietante e capace di rendere perfettamente il
senso di panico provato dalla protagonista.
Anche la Farrow contribuisce enormemente alla riuscita del film: attraverso il
suo sguardo viviamo il disagio, il sospetto, la paura, la disperazione e
l'orrore che si succedono nell'animo di questa giovane sposa elegante e garbata.
Nel complesso un vero pezzo di bravura da parte di un regista sempre diverso e
originale.
Maria Cristina
Cinquemani ( macri5@fastwebnet.it
)
Allego quanto avrei voluto dire alla fine dl film se ce ne
fosse stato il tempo
http://www.mymovies.it/film/1968/rosemarysbabynastrorossoanewyork/pubblico/?id=590072
Eduardo
Notarnicola
(la prima recensione in ipertesto ! nota del webmaster)
COPIA CONFORME
Il flm (sic, il refuso è voluto) è un'accozzaglia di
parole inutili e dall'impatto emotivo nullo.
Il contenuto è di un livello intellettuale imbarazzante (è meglio una copia o
l'originale?), tale che neanche il più inetto dei critici d'arte si sognerebbe
mai di affrontare. La capacità visiva del regista è infima, fatta di triti e
ritriti giochi di specchi e solo sostenuta dalla bellezza dei luoghi (di cui non
comprende nulla, "ohi vita, ohi vita miaaa...").
Un atto di odio verso il cinema e di disprezzo per gli spettatori, tanto che
alla fine Kiarostami ci fa pisciare addosso dal suo protagonista (per altro
interpretato da un non-professionista del cinema che malgrado Kiarostami si
rivela essere un grandissimo attore).
Rivoglio indietro i miei €3 del biglietto! (scherzo!) ;-)
Pubblicate pure il mio email, magari in questa forma, grazie: dosienr [chiocc.]
libero [punto] it
enrico dosi
Ho trovato faticoso seguire e capire questo film.
La prima parte, con il lungo dialogo in auto, mi è risulltata soporifera e dopo,
quando c'è stata un po' più di azione, non ho condiviso nessuna delle tesi
proposte, sia dall'uomo che dalla donna.
Anche il finale, aperto e ambiguo, ha contribuito ad aumentare il mio
disinteresse per questo tipo di pellicola.
Maria Cristina
Cinquemani ( macri5@fastwebnet.it
)
THE LAST STATION
Nonostatnte le critiche non proprio brillanti, il film mi
è piaciuto e mi ha coinvolto.
L'argomento è molto interessante, le scene sono bellissime e gli attori superbi.
Nell'insieme una bella pellicola che mi ha presentato un aspetto che non
conoscevo del grande scrittore russo.
Maria Cristina
Cinquemani ( macri5@fastwebnet.it
)
JULIE & JULIA
Bravissima la Streep e deliziosa l'ambientazione degli
anni 50.
Mi è piaciuta meno la parte attuale.
Ho apprezzato molte battute ma, nel complesso, ho trovato un po' lunga la
pellicola e stancante l'elenco delle varie ricette.
Maria Cristina
Cinquemani ( macri5@fastwebnet.it
)
LA PIVELLINA
E' un film delicato e gentile, dove dominano i buoni
sentimenti e i ritratti di persone positive.
L'ambientazione di una periferia quasi rurale appare più attraente e meno
squallida dei casermoni delle borgate e coloro che vi abitano, pur senza grandi
mezzi di sussistenza, appaiono sereni e ben disposti nei reciproci rapporti.
Mi ha ricordato Becker dei Ragazzi del Marais.
Stefano
MINE VAGANTI
Amo Ozpetek, ma questo film non mi ha molto convinta.
Troppe le situazioni appena accennate, che danno solo in parte delle spiegazioni
di avvenimenti passati, e troppe le macchiette sull'omosessualità presentata nel
suo lato più divertente.
Comunque ci si diverte per le battute spesso azzeccate e si gradiscono i
protagonisti decisamente piacenti.
Maria Cristina
Cinquemani ( macri5@fastwebnet.it
)
ABOUT ELLY
Mi è piaciuto, nel complesso, soprattutto per lo sguardo
aperto sulla vita medio-borghese in un paese che conosco poco.
Interessanti i rapporti fra le coppie e all'interno di esse: certe situazioni,
anche ambientali, mi rimandavano alla nostra vita di quarant'anni fa.
Un po' fastidioso l'uso della cinepresa a mano in alcune scene.
Maria Cristina
Cinquemani ( macri5@fastwebnet.it
)
AFFETTI & DISPETTI
Molto interessante, anche se, all'inizio, sembra un po' un
filmino amatoriale girato in famiglia.
Per buona parte della pellicola ho trovato alquanto inquietante la nevrotica
domestica, ma dopo l'arrivo di Lucy tutto si rischiara e diventa evidente la
tesi lodevole del regista: con affetto e comprensione tutto si può sistemare.
Nel complesso piacevole e ben interpretato
Maria Cristina
Cinquemani ( macri5@fastwebnet.it
)
LOURDES
Pur essendo essenziale e un po' freddo, come un
documentario, mi ha dato momenti di vera emozione.
La sua semplicità e la sua mancanza di presa di posizione mi hanno indotto a
meditare, e questo è già molto per un film.
Belle molte inquadrature e delicate le scene di religiosa partecipazione.
Maria Cristina
Cinquemani ( macri5@fastwebnet.it
)
SHERLOCK HOLMES
Dopo aver ammirato le belle inquadrature di Londra, i
bellissimi bozzetti finali e il più che guardabile Watson, resta poco di
interessante.
Mi è parso un incrocio di 007 ottocentesco, scazzottature alla Bud Spencer e
Terence Hill ed esibizioni da "profiler" dei telefilm americani.
Anche la musica, più che coinvolgente, mi è parsa assordante.
Maria Cristina
Cinquemani ( macri5@fastwebnet.it
)
BASILICATA COAST TO COAST
Grazie a Papaleo per questo film fresco e divertente,
nuovo nella sua location e nella formula, senza pretese ma che attrae sempre più
man mano che si svolge.
Simpaticissimi gli attori e ben calati nella loro parte.
Per finire, una splendida canzone a coronamento di tanta piacevole musica.
Maria Cristina
Cinquemani ( macri5@fastwebnet.it
)
IL SEGRETO DEI SUOI OCCHI
Quando gli occhi
chiedono
Un film è davvero bello quando alla seconda visione risulta addirittura
migliore. Il segreto dei suoi occhi di Juan José Campanella, opera di
notevole levatura per temi e trattazione, lo è.
Il tentativo di scrittura con cui si apre raddoppia per un momento il
velo del fittizio dinanzi agli occhi dello spettatore, che non sa se un
secondo schermo si frapponga tra fruizione e narrazione. Quando poi il
racconto retrospettivo si rivela reale, dispiega un secondo intreccio di
eventi e di emozioni: come in un'ouverture operistica, i temi si
propongono subito tutti quanti, in una ricchezza sospesa.
Un caso archiviato, la volontà di ripescarlo dalla memoria e di
riesumarne protagonisti e vittime, anche collaterali; un fastello di
ricordi misti al rimpianto di un mancato vivere; una doppia vicenda che
alternando i piani temporali si dipana a nuovi sviluppi. Sullo sfondo,
la percezione di un'Argentina alla vigilia di orrende prevaricazioni. Il
golpe, viscidume stramaledetto, strisciava già da prima e teneva
ghermito il senso del giusto e il respiro dei giusti: contraltare
pubblico, politico, della bellezza brutalizzata.
Gli attori sono bravi e ben diretti, ruoli secondari compresi. Tra di
essi, quello di Pablo Sandoval, sottoposto del viceispettore Benjamín
Esposito, rappresenta il personaggio chiave per le dinamiche del film.
Detta i tempi comici, ha le intuizioni giuste per smuovere le acque
dell'indagine, dice come stanno le cose anche sul piano privato,
pronuncia il fondamentale discorso sulle passioni. Alcolista pervicace,
impenitente, disadattato, nella sua innocente consapevolezza regala
spunti quasi farseschi, ma lo si immagina capace d'eroismo tragico.
Titolo del romanzo ispiratore è La pregunta de sus ojos, letteralmente:
la domanda dei suoi occhi. A saperli leggere, gli occhi, insieme agli
sguardi che convogliano, danno la risposta, che solo il timore impedisce
al protagonista di cogliere anche per sé stesso, oltre che per il caso
da risolvere. Risposta che per qualcuno chiude le porte alla vita, alla
speranza, alla voglia di futuro.
Eppure, perfino decenni dopo, le porte, anche quelle del cielo, si
possono riaprire: basta accorgersene, trovare la chiave giusta per
convincersi che quanto sembra impossibile, di rado lo è di fatto.
L'esitazione e la paura fanno perdere interi tranci di vita. E invece,
quando gli occhi chiedono, la risposta dev'essere tremendamente
appassionata.
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Giulio Pianese
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E' un film splendido,
equilibrato nel racconto, originale nella trama e pieno di sentimento vero,
amore vero e dolore vero.
I due volti dei
protagonisti, a me sconosciuti, sono interessanti e intensi. Le due ore di
programmazione volano, pur essendo lento lo svolgersi della vicenda.
Infine due scene,
l'inseguimento da parte di Irene del treno e, soprattutto, l'immagine della
ragazza assassinata, hanno il fascino e la bellezza di un quadro
impressionista.
Maria Cristina
Cinquemani ( macri5@fastwebnet.it
)
IL CONCERTO
Bello, bello, bello,
anche nelle sue assurdità, che lo fanno assomigliare a una favola.
Coinvolgente la musica
classica, ma elettrizzante anche quella puramente balcanica.
Sono due ore di poesia,
di godimento e di rilassato divertimento.
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A SERIOUS MAN
Mi risulta spesso
difficile capire i film dei Coen.
L'attore protagonista è
molto bravo, e non solo lui, ma gli episodi, poco collegati, non mi
risultano poi così divertenti come mi aspettavo dalle critiche lette.
La satira di quel
particolare mondo ebraico è feroce, ma non conoscendo io quel mondo, mi ha
interessato relativamente.
Complessivamente un po'
noioso.
Stefano -
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COSA VOGLIO DI PIU'
Mi spiace non
condividere tutte le belle critiche che ho letto su questo film, peraltro
ben girato e con una gradevole colonna sonora.
Alcune situazioni mi
hano ricordato un film di Malle, il Danno, ma i personaggi che là erano
tragicamente possenti, qui mi sono sembrati solo squallidamente mediocri.
Soprattutto la figura
di Anna, così affannata a rincorrere un sogno di appagamento non certo
amoroso ma solo sessuale, ignorando totalmente la realtà di una moglie e di
due figli come corollario, non mi è piaciuta e non mi ha convinto.
Debole e tentennante
anche il personaggio maschile.
Maria Cristina
Cinquemani ( macri5@fastwebnet.it
)
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IL NASTRO BIANCO
Lo considero uno dei migliori film di quest'anno.
Mi ha fatto rivivere le atmosfere di Bergman con le scene essenziali e
gelidamente affascinanti.
Terribile la quasi generale sopraffazione verso donne e bambini (che provoca poi
catene di sopraffattori).
Anche il bianco e nero è bellissimo, un po' sfumato come se si fosse partiti dal
colore azzerando poi le tinte.
Violento il contrasto con Baaria della settimana prima.
Maria Cristina
Cinquemani ( macri5@fastwebnet.it
)
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BAARIA
E' un film potente, pieno di vivacità, di colori, di voci.
Ti fa innamorare della Sicilia (anche se ti piace di più quella passata) e le
due ore abbondanti volano.
Ho però trovato un po' confusa la parte iniziale, con passaggi troppo veloci da
una scena all'altra; il ritmo diventa più regolare dopo la prima mezz'ora.
Molte scene sembrano ispirate a dipinti e si presentano come veri e propri
quadri.
Nell'insieme lo considero molto bello e specchio dell'anima del regista.
Maria Cristina
Cinquemani ( macri5@fastwebnet.it
)
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SOUL KITCHEN
E' allegro, spiritoso e
molto originale.
Mi sembra anche un
bell'invito alla speranza e a non lasciarsi mai abbattere.
Forse avrei preferito
un audio meno rumoroso.
Maria Cristina
Cinquemani ( macri5@fastwebnet.it
)
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BRIGHT STAR
Anche se amo la Campion,
anche se la fotografia è superba e i luoghi incantevoli, ho trovato questo
film alquanto noioso.
Anche il racconto non
mi è sembrato molto coinvolgente.
Maria Cristina
Cinquemani ( macri5@fastwebnet.it
)
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IL PROFETA
lunghissimo documentario sul mondo carcerario. Non c'è un
commento espresso solo una lunga descrizione degli avvenimenti, che riportano
la "crescita in tutti i sensi" di un giovane che approda al carcere. Le scene di
violenza sono molto realistiche eppure, a tratti, pesa un po' la lentezza dello
sviluppo del film. In conclusione il regista lascia decidere fintamente allo
spettatore il "senso" del carcere rappresentato.
Lucia (dariami@tiscali.it)
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SHUTTER ISLAND
Shutter Island:film bello, molto forte e inquietante come
tutto ciò che riguarda l'inconscio; il protagonista con una logica lucidità ci
conduce nel suo ragionamento ma i fatti man mano mettono in confusione, il colpo
di scena sta nello scoprire infine che la verità non è ciò che pensavamo.
Ricorda un po' beautiful mind Quando non si ha la forza di affrontare un
avvenimento drammatico, il risultato ha spesso forma di boomerang.
Lucia (dariami@tiscali.it )
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INVICTUS
Mi è piaciuto moltissimo!
Specie nella prima parte del film ho provato un senso di pace; ho trovato molto
interessante il Mandela interpretato da un sempre bravissimo Morgan Frreman ed
ho apprezzato le splendide musiche (vale la pena di cercare un CD con la colonna
sonora).
Bella anche la fotografia: un Eastwood più poetico del solito.
Maria Cristina Cinquemani (
macricin@gmail.com )
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L'UOMO NELL'OMBRA
Nel film "L'uomo nell'ombra" il numero e il succedersi
ininterrotto di
azioni e dialoghi improbabili o illogici fanno pensare non ad una
svista sulll'impianto del film, ma ad un atteggiamento voluto. come
se, l'obiettivo del regista in fin dei conti, fosse quello di rendere
illogico ed improbabile il libro stessoa cui si è ispirato.: un film
che non si regge in piedi da un libro altrettanto instabile?
Lucia (
dariami@tiscali.it )
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Bello e coinvolgente come sempre sono i gialli di
Polanski.
L'atmosfera è perfettamente calzante con la trama e le due ore abbondanti
volano.
Maria Cristina Cinquemani (
macricin@gmail.com )
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ROBIN HOOD
Il film è interessante perchè ci mostra un periodo poco
conosciuto della vita dell'eroe inglese, cioè quello che lo ha portato ad essere
un fuorilegge.
Personalmente non trovo che abbia la forza e la spettacolarità del Gladiatore,
ma è sempre un Ridley Scott godibile (nel suo genere)
Maria Cristina Cinquemani (
macricin@gmail.com )